Pheo Guitars
Le 10 domande che facciamo a tutti
Phil Sylvester (Pheo Guitars)
Cos’è l’arte? Chi è un
artista? Qualcuno che lavora per la sua propria soddisfazione?
Phil Sylvester di Pheo Guitars sembra che hanno le risposte a queste domande. Il loro
interessante percorso passa per l’essenza dell’arte applicata alla costruzione
e ri-costruzione di un istrumento: dal visuale fino alle radici del suono.
Dietro al look stravagante
delle chitarre Pheo c’è l’esperienza di un artista compromesso con l’attività
relativa alla creazione, la pratica e la sperimentazione con strumenti fatti
per essere suonati, strumenti che hanno un cuore che trova le sue radici nei
legni riciclati di vecchi strumenti vintage rotti o che non possono più essere
restaurati.
Phil ha risposto alle 10
domande che facciamo a ogni liutaio che attira la nostra attenzione per le sue creazioni
ed è stato un vero piacere capire il suo punto di vista sull’affascinante arte
di chi le chitarre le fa con le sue mani.
SEI CORDE…
1. GUITARS EXCHANGE: Come sei finito (o hai iniziato) a
fare il liutaio?
Phil Sylvester (Pheo Guitars): Sono un artista visuale ma, tanto tempo fa, ero un
chitarrista. Le grandi chitarre mi hanno sempre affascinato e dopo aver passato
18 anni nel mondo della pittura, decisi di sperimentare e vedere se fossi stato
capace di fare una chitarra nello stesso modo in cui creo i miei quadri:
costruendola, smontandola e rimontandola una volta dopo l’altra fino a
raggiungere la perfezione nel suono, nell’azione e nell’aspetto. La cosa
funzionò e mi prese. Da quasi vent’anni ormai, le chitarre sono il mio obiettivo
come artista.
2. GUITARS EXCHANGE: Che cosa ispira il disegno e la
realizzazione di una nuova chitarra?
Phil Sylvester (Pheo Guitars): Sperimento con la maggior parte delle mie chitarre
cercando di capire cosa rende grande una chitarra. Cerco costantemente di
provare materiali, strutture e elettroniche diverse per capire cos’è veramente
importante. Molte delle mie ultime creazioni hanno parti di legno riciclato da
vecchi strumenti ed elettroniche vintage. Sto anche esplorando come fare
chitarre pieghevoli da viaggio che compiano i più alti standard degli strumenti
convenzionali. Il mio interesse per le chitarre da viaggio nasce dal fatto che
quando ero un giovane musicista, una linea aerea distrusse la superba Gibson
L5CES con cui viaggiavo.
3. GUITARS EXCHANGE: Cerchi un determinato suono per
qualche ragione precisa?
Phil Sylvester (Pheo Guitars): Visto che sono pazzo come il look delle mie chitarre, il mio obiettivo adesso è assai
conservatore: sto cercando di ottenere le stesse performance delle vecchie chitarre degli anni ’50 e degli inizi dei
’60. Le ho possedute tutte e conosco perfettamente il loro suono eccezionale.
Non è facile fare una chitarra che suoni così bene come una Tele del 1954 o una
Les Paul del 1959. Questo è il motivo per cui sto riciclando legni ed
elettroniche di vecchi strumenti vintage.
4. GUITARS EXCHANGE: Scegli e spiega perché: soul, jazz,
blues, rock, pop…o cosa?
Phil Sylvester (Pheo Guitars): Amo il soul, o piuttosto il rhythm and blues. Ha tutto:
aspetti del jazz, blues, rock, tutto avvolto in una musica dance. Molte band di
soul, iniziando da Prince, hanno musicisti che funzionerebbero benissimo anche
nei migliori gruppi di jazz, musicisti che usano tutte le loro abilità per
creare un’atmosfera così profonda che ci si potrebbe annegare dentro.
5. GUITARS EXCHANGE: Sei un artista a commissione o un
eremita solitario?
Phil Sylvester (Pheo Guitars): Attualmente nessuno dei due. Sono un artista.
Costruisco chitarre per me stesso, per soddisfare la mia curiosità. Ogni
strumento è unico nel suo genere. Non ripeto mai un modello e non costruisco su
commissione. Proprio come un buon pittore. Lavoro per me stesso e se poi i miei
lavori piacciono a qualcuno, meglio.
6. GUITARS EXCHANGE: Qual è l’ultimo disco che hai
comprato e qual è l’ultimo che hai ascoltato?
Phil Sylvester (Pheo Guitars): Ho appena comprato New
York Rock and Soul Revue di Donald
Fagen. Tutto ciò che produce Fagen vale la pena di ascoltarlo in
profondità.
…UN CORPO…
7. GUITARS EXCHANGE: Elettrico o acustico?
Phil Sylvester (Pheo Guitars): Ho costruito di tutto, flat tops, arch tops, semi acustiche,
corpo solido, ma dove do il meglio di me è nelle elettriche di tutti i generi.
Per disegnare grandi acustiche bisogna usare parametri già stabiliti e
ripetuti. Ho la personalità sbagliata per questo tipo di lavori. In più, suono
molto di più l’elettrica che l’acustica, quindi sono molto più allineato su
come devono suonare le elettriche.
…UN MANICO…
8. GUITARS EXCHANGE: Qual è il segreto dei legni che
usi?
Phil Sylvester (Pheo Guitars): Cerco di trovare legni che siano abbastanza leggeri e che
suonino bene, legni che funzionino bene insieme per creare una risposta
complessa e vivace. Di questi tempi mi piacciono particolarmente legni di
vecchi strumenti che sono stati suonati per anni, legni di strumenti rotti o
modificati in modo che non valga la pena restaurarli. Fender e Gibson usarono
lo stesso tipo di legno per i loro modelli per studenti o lap steel di quello
usato per i loro migliori strumenti e in verità ci sono in giro un sacco di
strumenti per studenti in pessimo stato.
…E DUE MANI.
9. GUITARS EXCHANGE: Perché una chitarra fatta da un
liutaio costituisce un’alternativa rispetto a quelle dei grandi fabbricanti?
Phil Sylvester (Pheo Guitars): Credo che un buon musicista potrebbe fare grande musica
per una vita intera con uno strumento prodotto in massa. Di questi tempi anche
le chitarre elettriche più economiche sono veramente ben fatte. Una chitarra
fatta da un liutaio può ispirare di più, risponde meglio, ha un suono
sottilmente migliore, si suona con più facilità, ma a un prezzo molto maggiore
visto il lavoro che c’è dietro. E nonostante i prezzi così alti delle chitarre
fatte a mano, non conosco neanche un singolo liutaio che attualmente faccia la
bella vita. Non direi che una chitarra fatta da un liutaio sia veramente una
valida opzione, ma le facciamo comunque perché amiamo il nostro lavoro e perché
ci sono in giro pazzi che amano le chitarre abbastanza da comprarle e
permetterci così di andare avanti.
10.
GUITARS EXCHANGE: Chi suona le tue chitarre? Chi ti
piacerebbe che le suonasse?
Phil Sylvester (Pheo Guitars): Tutti quelli che hanno comprato una chitarra Pheo sono dei veri
musicisti. Comprano le mie chitarre per il loro suono e non per tenerle appese
a un muro. Un paio di grandi musicisti jazz di Salt Lake City usano le mie
chitarre, Joshua Payne e Peter Jensen. Mi piacerebbe che scegliesse una delle mie chitarre come strumento principale. È un chitarrista
eccezionale con un grande spirito e un grande tono, ma ciò che veramente mi affascina è la sua
estetica e il suo carattere artistico. Siamo sulla stessa linea d’onda.
Pagina web ufficiale di Peho Guitars: http://www.philandjoanworld.com