Jacaranda
Le 10 domande che facciamo a tutti
Jacaranda - Italia
Anche se oggi sono molti in Italia a cimentarsi nella
costruzione di strumenti moderni, i nomi dei liutai di chitarre e bassi
italiani che hanno saputo davvero imporsi come marchio si contano forse sulle
dita di una mano sola. Tra questi, senza dubbio, c’è Jacaranda, la liuteria di Daniele
Fierro e Davide Fossati che da
trent’anni opera a Milano,
realizzando strumenti che si sono imposti per qualità e originalità. Non è un
caso se in mano ai musicisti che calcano i grandi palchi italiani e non - al
servizio di star o per conto loro - si possano vedere spesso chitarre e bassi Jacaranda. Una garanzia che fa capire
che chi suona davvero (e non ha magari obblighi contrattuali che lo portano a
“indossare” un certo marchio) sceglie poi strumenti che suonano davvero e che
garantiscono tutto ciò che un musicista chiede a uno strumento: timbro, affidabilità, comodità, personalità.
Abbiamo incontrato nella bella sede di Jacaranda
sui Navigli, nel cuore della Milano
antica e popolare, uno dei due titolari, Daniele
Fierro, e gli abbiamo fatto le nostre dieci domande rivelatrici.
SEI CORDE…
1. GUITARS EXCHANGE:
Come sei finito (o hai iniziato) a fare il liutaio?
JACARANDA:
Semplicemente costruendo chitarre per hobby quando le suonavo, a 14-15 anni, e
scoprendo che un famoso liutaio italiano di Milano, Carlo Raspagni, teneva un corso di liuteria. Dopo quattro anni di
corso ero “agganciato” e ho deciso che sarebbe stato il mio mestiere: a
distanza di trent’anni sono ancora felice della scelta fatta.
2. GUITARS EXCHANGE:
Che cosa ispira il disegno e la realizzazione di una nuova chitarra?
JACARANDA: Non è
facile: sono spesso molte cose diverse. Mi ispirano alle volte dei dettagli,
magari un pezzo di legno. Lo vedi, lo prendi in mano e pensi “questo sarebbe
perfetto per farci una chitarra così e così…”. Ma non è solo il legno: a volte
anche l’hardware, un ponte… Non c’è una vera risposta, sondare l’ispirazione e
le sorgenti della creatività è un po’ come bagnarsi nel mistero dell’inconscio.
3. GUITARS EXCHANGE:
Cerchi un determinato suono per qualche ragione precisa?
JACARANDA: Per
avvicinarmi a un suono che ho nella testa, che è spesso fatto di molte
componenti e che contiene tutti gli strumenti che ho imbracciato e quelli che
ho ascoltato. Il suono che cerco è pieno di sfumature, di rimandi. Ha una
natura articolata e complessa.
4. GUITARS EXCHANGE:
Scegli e spiega perché: soul, jazz, blues, rock, pop… o cosa?
JACARANDA:
Scelgo… “cosa” (sorride). I generi sono un limite, un territorio con dei
confini. Mi piace pensare che gli strumenti di Jacaranda non abbiano limiti
definiti e che siano compagni di viaggio capaci di aiutare il musicista ad
allargare i propri orizzonti e attraversare i confini. Del resto questo si
incarna perfettamente negli ultimi strumenti che abbiamo realizzato: il basso Proxima De Sensi e la chitarra
elettroacustica Lotus. Entrambi due
strumenti elettrici ma anche acustici, capaci di spaziare e di prestarsi a usi
eclettici. E anche le nostre chitarre solid body - usate spesso da chitarristi
molto rock - non suonano necessariamente solo rock.
5. GUITARS EXCHANGE:
Sei un artista su commissione o un eremita solitario?
JACARANDA: Un
artista su commissione! Una prostituta dello scalpello! (ride). Il rapporto con
il cliente è sempre di scambio. Ho imparato moltissimo da musicisti che mi
hanno chiesto di fare cose che non avrei mai fatto di mia spontanea volontà.
6. GUITARS EXCHANGE:
Qual è l’ultimo disco che hai comprato e qual è l’ultimo che hai ascoltato?
JACARANDA:
L’ultimo acquistato - circa un mesa fa - è stato un disco del 1973: Burnin’, di Bob Marley and the Wailers. L’ultimo ascoltato, ieri, è stato Monk’s Dream , di Thelonius Monk. Bellissimo. Anzi. Bellissimi tutti e due
…UN CORPO…
7. GUITARS EXCHANGE:
Elettrico o acustico?
JACARANDA:
Elettrico E acustico. il corpo deve suonare. Deve esserci un suono, una voce
che viene già dal body. Senza non si fa.
…UN MANICO…
8. GUITARS EXCHANGE:
Qual è il segreto dei legni che usi?
JACARANDA: Il
segreto c’è e non lo dirò mai. Non è solo nei legni che scegli. Anche, ma non
solo. È anche poi nel come li usi. E ho già detto troppo.
…E DUE MANI.
9. GUITARS EXCHANGE:
Perché una chitarra fatta da un liutaio costituisce un’alternativa rispetto a
quelle dei grandi fabbricanti?
JACARANDA:
Sicuramente perché se una chitarra è fatta da un liutaio (e sottolineo la
parola liutaio, che presuppone studi e soprattutto tanta esperienza e tanta
ricerca) è migliore sotto ogni aspetto. Tra l’altro una chitarra di liuteria
non necessariamente costa una cifra improponibile, se paragonata a una chitarra
industriale di livello (naturalmente non parlo di quella di fascia economica),
ma poi quando la imbracci e la suoni capisci che non c’è paragone.
10. GUITARS EXCHANGE:
Chi suona le vostre chitarre e i vostri bassi? Chi vi piacerebbe che le
suonasse?
JACARANDA: Gli
strumenti di Jacaranda, oltre che a
tanti appassionati, sono in mano soprattutto ai musicisti professionisti
italiani: la parte del leone in Italia la fa la musica pop. E così i musicisti
che suonano Jacaranda li trovate con
Jovanotti, Pausini, Nek o Ruggeri…
In genere sono ottimi musicisti che poi hanno i loro progetti “laterali” dove
suonano musica composta da loro stessi.
Mi piacerebbe molto dare un nostro basso a Esperanza Spalding: abbiamo uno
strumento che sarebbe perfetto per lei, se la incontrate diteglielo! Invece se
parliamo di chitarre vorrei vedere una Jacaranda in mano a Carlos Santana: non solo perché tutto quel che tocca diventa oro,
ma anche perché lo ascolto e lo stimo da quando ero ragazzino.
In vendita su Guitars Exchange: JD Master 2015; Lotus Flat Electric 2014; Classic 5 Bass
Sito ufficiale: www.jacaranda.it